Edilizia responsabile tra high e low tech: a Klimahouse, sostenibilità e contemporaneità

Tra le molte sfide che il settore dell’edilizia è chiamato ad affrontare, quella di definire le nuove
strategie per il futuro rappresenta il punto nodale. Il declino del settore degli ultimi anni si è arrestato e questo permette di guardare con maggiore ottimismo al superamento della crisi. Esperti internazionali e operatori di settore si incontrano al Congresso internazionale in
programma a Klimahouse, Fiera internazionale per l’efficienza energetica e il risanamento in
edilizia, dal 24 al 27 gennaio 2018 a Fiera Bolzano, per nuovi impulsi al mercato. Snohetta tra i nomi di spicco.

Tutti i segnali indicano una crescita e i tecnici e gli analisti concordano nell’affermare che nei prossimi anni, per l’attività edilizia, il settore delle riqualificazioni coniugato ai criteri della sostenibilità sarà centrale. Ma quali sono gli strumenti su cui può far leva un Paese che si propone, non solo di rispettare gli impegni presi con l’Europa sui temi dell’efficienza energetica, ma anche di fornire risposte concrete sulla messa in sicurezza della maggior parte del suo patrimonio edilizio? E quanto è moderna la sostenibilità?

Questi gli interrogativi che alimenteranno il dialogo tra esperti e operatori del settore in occasione del Congresso organizzato dall’Agenzia CasaClima e Fiera Bolzano nell’ambito della tredicesima edizione di Klimahouse (dal 24 al 26 gennaio). Il Congresso sarà suddiviso in due sessioni di mezza giornata, in calendario il 25 e 26 gennaio 2018, e vuole essere un contributo all’interno del più ampio dibattito per un riposizionamento di tutto il settore edilizio: partendo dallo sviluppo tecnologico per toccare i temi del benessere e della sicurezza di chi negli edifici vive e lavora.

L’edilizia responsabile

La prima giornata, in calendario il 25 gennaio, sarà focalizzata sull’edilizia responsabile con
l’introduzione di uno dei più stimati esperti italiani di aspetti strutturali in edilizia, Gian Michele
Calvi, che ha svolto la sua attività professionale e di insegnamento in tutto il mondo riunendo nel suo lavoro le migliori esperienze internazionali.

A seguire, Konrad Bergmeister che affronterà il tema delle grandi infrastrutture. Con l’ausilio di esempi concreti illustrerà le sfide per una moderna progettazione e una sicura esecuzione anche di opere “estreme”. Polo Rocchi presenterà il progetto di risanamento strutturale del Palazzo delle Esposizioni a Roma, un lavoro di riqualificazione e messa in sicurezza sismica che ha suscitato enorme interesse anche a livello internazionale. A conclusione della giornata, prenderà la parola l’altoatesino Werner Tscholl, insignito dall’Ordine nazionale degli architetti del premio “Architetto Italiano 2016”.

Con lui il concetto di responsabilità sarà declinato anche nelle connotazioni dell’efficienza
energetica e dell’estetica. Uno dei suoi progetti è stato premiato in occasione dell’ultima edizione di CasaClima Award.

High e Low Tech

La seconda parte del Congresso, focalizzata sulla tensione tra “high e low tech”, si svolgerà durante la mattinata del 26 gennaio e sarà aperta da un esperto di smart materials, Eric Höweler, che porterà il pubblico a volgere lo sguardo al futuro, guidandolo all’interno di progetti altamente tecnologici. Sarà presente inoltre uno degli studi d’architettura più affermati al mondo, Snohetta, vincitore, tra l’altro, del concorso internazionale per la riqualificazione della collina del Virgolo sopra Bolzano.

Patrick Lüth, Direttore dell’ufficio di Innsbruck, presenterà, invece, alcune tra le realizzazioni più straordinarie di riqualificazione urbana in grado di coniugare l’etica del costruire con i problemi di deterioramento delle strutture e dello sviluppo sostenibile. Un’analisi dei possibili limiti all’utilizzo eccessivo di nuove tecnologie costruttive sarà offerta da Dominique Gauzin Müller, profonda conoscitrice delle esperienze di una vasta rete internazionale
di progettisti, scienziati e tecnici dell’architettura. Nella sua relazione rimarcherà quelli che sono i caratteri distintivi di una progettazione che cerca di coniugare nuove tecnologie costruttive con un contestuale uso compatibile all’ambiente.

A chiudere il convegno, Dietmar Eberle, professore all’ETH di Zurigo e guida dal 1985 dello studio Baumschlager Eberle, all’avanguardia a livello internazionale nel campo dell’ottimizzazione energetica. Nei numerosi progetti realizzati dallo studio in tutto il mondo si legge con chiarezza il modo di vedere l’architettura: un’interazione consapevole e sapiente tra materiali e tecnologia con una profonda attenzione anche ai conseguenti effetti economico-sociali.

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Source: Ediltecnico.it

Legge di Bilancio 2018, edilizia: gli ultimi emendamenti approvati

Sono stati approvati quattro emendamenti alla Legge di Bilancio 2018 interessanti per l’edilizia: il primo emendamento introduce un fondo per la messa in sicurezza degli edifici pubblici, il secondo riguarda la messa in sicurezza del territorio e due emendamenti (uguali) sono per la ristrutturazione dell’edilizia sanitaria.

Legge di Bilancio 2018, emendamento per la sicurezza degli edifici pubblici

L’emendamento per la messa in sicurezza degli edifici pubblici prevede 30 milioni di euro ogni anno, dal 2018 al 2030. Saranno finanziati anche i costi connessi dalla redazione dei bandi di gara, alla definizione della sostenibilità finanziaria dei progetti. I dettagli verranno espressi da un decreto del Mit.

Gli enti locali che beneficeranno del Fondo dovranno, entro i tre mesi dalla comunicazione di ammissione al cofinanziamento, affidare la progettazione finanziata e, entro 18 mesi dall’approvazione del progetto definitivo, pubblicare il bando di gara per la progettazione esecutiva. Il Mit vigilerà sul rispetto delle regole.

Un altro emendamento approvato alla Manovra 2018 prevede più finanziamenti per gli investimenti dei Comuni per il ripristino e la messa in sicurezza del territorio, dopo danni derivanti da eventi metereologici eccezionali per cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza nell’anno precedente alla richiesta di finanziamento.

Legge di Bilancio 2018, emendamenti per l’edilizia sanitaria

Due identici emendamenti (approvati) concedono più tempo alle Regioni e alle Province autonome per realizzare gli interventi del programma di ristrutturazione dell’edilizia sanitaria. In particolare, danno 30 mesi di tempo anziché 18 dalla sottoscrizione degli accordi di programma per l’attuazione degli interventi e più tempo, e 18 mesi invece di 9, per l’aggiudicazione.

Consigli di lettura sulla Legge di Bilancio 2018

Legge di Bilancio 2018: tutte le novità per i professionisti

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Guida pratica in forma ebook che illustra tutte le novità contenute nel testo definitivo della Legge di Bilancio 2018 presentato in Parlamento lo scorso 31 ottobre.La Manovra vale complessivamente 20,4 miliardi di euro e punta alla crescita con il sostegno agli investimenti e…


>>> Legge di Bilancio 2018, il testo finale e le novità per edilizia e professionisti

>>> Legge di Bilancio 2018, tempistiche di approvazione e riassuntone

Articolo Legge di Bilancio 2018, edilizia: gli ultimi emendamenti approvati di Ediltecnico.

Source: Ediltecnico.it

L’equo compenso non ha niente a che fare con i minimi tariffari

Ecco le parole di Zambrano, Presidente del CNI, a proposito del parere dell’Antitrust secondo il quale l’equo compenso è contrario ai principi di concorrenza: “Ci stiamo battendo per ottenere il riconoscimento di un diritto e stavolta la politica è stata ad ascoltarci. L’Antitrust ci ha dato una bacchettata, sostenendo che l’equo compenso viola la libera concorrenza. Noi diciamo che una libera concorrenza senza regole penalizza i professionisti, soprattutto quelli giovani”. Zambrano ha dato appuntamento alla manifestazione “Equo compenso: un diritto”, organizzato cda RPT e CUP in programma giovedì mattina a Roma al teatro Brancaccio.

Equo compenso: l’errore dell’Antitrust

Secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, la posizione dell’Antitrust contro l’equo compenso per i liberi professionisti conferma che l’Autorità garante “è rimasta ferma al secolo scorso”. E prosegue: “Il principio di una remunerazione adeguata di una prestazione professionale nei confronti di grandi committenti e della Pubblica Amministrazione non ha nulla a che fare con i minimi tariffari e non rappresenta alcuno ostacolo alla concorrenza”.

Stella sottolinea giustamente che l’equo compenso non fissa dei minimi tariffari, ma “interviene laddove esiste uno squilibrio nei rapporti di forza contrattuale tra il professionista e committenti”. Non c’è restrizione alla libera concorrenza, quindi, ma limitare le possibilità delle amministrazioni locali a pubblicare bandi con un compenso simbolico per prestazioni complesse e onerose.

I giovani sono stati i più penalizzati

L’Agcm sostiene che l’introduzione di un equo compenso danneggerebbe i professionisti più giovani, continua Stella, perché gli ultimi dieci anni di deregulation hanno colpito loro e i redditi medi dei giovani si attestano tra i 17 mila e 24 mila euro all’anno. Il processo di liberalizzazione delle professioni ha creato nuove forme di precariato tra i giovani professionisti, “calpestando ogni diritto dei lavoratori autonomi, a cominciare dal principio costituzionale che sancisce il diritto di ogni lavoratore ad avere una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del proprio lavoro”.

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Source: Ediltecnico.it

Legge di Bilancio 2018 oggi in Senato: il riassuntone

Il 31 ottobre è iniziato l’iter parlamentare della Legge di Bilancio 2018. Il Senato sta analizzando oggi 29 novembre la Legge di Bilancio 2018. Per il decreto fiscale è stata posta la fiducia. Segui la diretta della discussione sulla Legge di Bilancio 2018.

In commissione Bilancio al Senato i lavori sugli emendamenti, che da oltre 4.000 si sono ridotti a 735, erano iniziati il 21 novembreL’Atto del Senateo 2960 è stato esaminato dalla Commissione Bilancio l’8 novembre. Le altre Commissioni hanno trasmesso i rapporti alla quinta Commissione l’8 novembre. Lunedì 6 e martedì 7 le Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera hanno svolto una serie di audizioni preliminari all’esame del provvedimento. A questo link trovi il calendario dei lavori per l’approvazione della Manovra 2018 (fino al 25 novembre).

Manovra di Bilancio 2018: i contenuti

La Legge di Bilancio 2018, abbiamo visto qui, rimette mano ai bonus fiscali sui lavori edilizi. Le novità entreranno in vigore il 1° gennaio 2018, fino al 31 dicembre 2017 le cose rimarranno come sono. Però, proprio in vista dei cambiamenti, i proprietari devono valutare con attenzione se conviene accelerare o rinviare gli interventi.

>>> Clicca qui per scaricare il testo arrivato in Senato

Bonus Verde

Vuoi mettere i fiori nel terrazzo? Ti conviene aspettare che entri in vigore il Bonus Verde. Anche se alcune delle opere detraibili con il bonus giardini, come per esempio le recinzioni di sicurezza, sono già agevolabili al 50% con il bonus ristrutturazioni. Gli obiettivi principali del Bonus Verde sono quelli di far emergere interventi che oggi vengono pagati in nero e di innescare nuove tra vendite di piante.

Ricordiamo che lo sconto non è a persona ma a unità immobiliare: quindi se vuoi fare interventi su una casa e poi sull’altra (se ne possiedi due..), la detrazione del Bonus Verde vale su entrambe. Allo stesso modo, nel caso di interventi su parti comuni esterne di edifici condominiali, il limite va moltiplicato per il numero totale di unità abitative presenti. Leggi tutte le novità sul Bonus Verde 2018.

Cosa contiene il Bonus Verde 2018?

Ecobonus

Vuoi rifare gli infissi, la caldaia con impianto a condensazione o vuoi installare schermature solari? Ti conviene fare in fretta, perché l’Ecobonus per questo tipo di intervento ti permetterà una detrazione del 50% e non più del 65%, dal 2018. Tenendo presente che il testo della Manovra di Bilancio potrebbe cambiare ancora.

Se inizi i lavori adesso e paghi l’acconto entro il 2017 ma il saldo nel 2018, hai detrazioni diverse in base a quando fai bonifico. Per il 2018, visto che l’Ecobonus scende al 50%, potresti pensare di scegliere il 50% per la ristrutturazione e non l’ecobonus, per evitare la pratica con l’Enea e i requisiti prestazionali richiesti per beneficiare dell’ecobonus. Ma anche se sarà ridotto al 50%, l’ecobonus manterrà un plafond di spesa tutto suo: quindi, se usi 50% come “ecobonus” non intacchi i 96mila euro di spesa massima agevolabile con il 50% del bonus ristrutturazioni.

Riassumendo:
– detrazione al 65% anche per il 2018 degli interventi qualificati con riferimento, fino al 31 dicembre 2017, ai valori di trasmittanza termica del Dm 11 marzo 2011.
– detrazioni fino al 2021 su parti comuni dei condomìni con detrazione al 70% per gli interventi sull’involucro dell’edificio che interessano almeno il 25% della superficie disperdente lorda o con detrazione al 75% per i lavori che migliorano la prestazione invernale ed estiva (Dm 26 giugno 2015).
– detrazione 50% per finestre, caldaie con impianto a condensazione o installazione di schermature solari.

Per deliberare i lavori per il risparmio energetico l’assemblea di condominio potrà deliberare con il 50% + 1 dei presenti e almeno 334 millesimi. Per le opere di energia rinnovabile (impianti di cogenerazione, fonti eoliche, solari) occorrerà sempre il 50% + 1 dei presenti e almeno 500 millesimi.

Bonus ristrutturazioni

Confermato tale e quale. Leggi il quadro delle detrazioni 2017 e 2018 su bonus ristrutturazioni ed ecobonus.

Bonus Mobili

Bisogna fare attenzione anche per la proroga al 2018 del Bonus Mobili: la Manovra di Bilancio lo vincola ai lavori edilizi iniziati nel 2017 e chi ha iniziato le opere nel 2016 rischia di esser tagliato fuori, a meno che non avvii un nuovo cantiere quest’anno o nel 2018.

Sismabonus ed ecobonus strutturale procedono, invece, sulla loro strada, dal momento che la legge li ha già stabilizzati fino al 2021. Per il sisma bonus sarà possibile cedere il credito solo per i lavori condominiali sulle parti comuni.

Leggi anche Manovra 2018, Bonus mobili prorogato per un anno

Cessione del credito

Anche se finora la cessione del credito non ha funzionato molto, a causa anche dei continui mutamenti normativi, con la Manovra di Bilancio la cessione del credito per l’ecobonus sarà possibile anche per le opere eseguite sulle singole unità immobiliari, mentre adesso si può fare solo per i lavori sulle parti comuni condominiali.

Il sismabonus al 75 e 85% può essere ceduto da tutti i beneficiari a privati e fornitori. Gli incapienti possono cedere l’ecobonus al 65, 70 e 75% a soggetti privati e anche alle banche. Gli altri beneficiari non incapienti possono cedere l’ecobonus al 70 e 75% a tutti i privati ma non alle banche.

Il Governo vorrebbe, già da un paio d’anni, rendere facilmente cedibili i crediti fiscali, per consentire a chi è titolare di uno sconto di monetizzarlo immediatamente. Anziché pagare l’intervento e poi recuperare il beneficio con la dichiarazione dei redditi, sarà possibile saldare almeno una quota dei lavori direttamente con il trasferimento del bonus. Nel tempo sono arrivate diverse correzioni, l’ultima delle quali è nel Ddl di Bilancio.

Cedolare secca

Confermata anche la cedolare del 10% sugli affitti concordati, con dimezzamento della tassa rispetto agli affitti di mercato che pagano il 21%.

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Legge di Bilancio 2018: tutte le novità per i professionisti

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Articolo Legge di Bilancio 2018 oggi in Senato: il riassuntone di Ediltecnico.

Source: Ediltecnico.it

Equo compenso, il 30 novembre confermata la manifestazione

L’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura italiane di Confindustria, parteciperà alla manifestazione sull’equo compenso il 30 novembre, al teatro Brancaccio di Roma. Prima dell’episodio del Comune di Solarino, che ha pubblicato un bando da 1 euro per la riqualificazione di due scuole, l’OICE aveva dichiarato: “Importante che il DL Fiscale riconosca il principio, soprattutto sul fronte privato”. Dopo l’episodio di Solarino, la manifestazione, che non sarebbe saltata nemmeno in seguito alla piega positiva che aveva preso la questione con l’inserimento dell’equo compenso nel decreto fiscale, ha ancora più ragione di essere organizzata.

Il Presidente dell’Associazione di Via Flaminia, Gabriele Scicolone, dichiarato: “L’OICE ha deciso di partecipare alla manifestazione del 30 novembre per condividere con la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) e con il Comitato Unitario delle Professioni (CUP), una posizione netta e chiara: ridare dignità agli operatori economici che lavorano in ambito professionale in ogni forma giuridica e rifiutare ogni svilimento economico dell’attività professionale”. Queste dichiarazioni risalgono al pre-Solarino e avevano un loro valore e una loro importanza. Dopo quell’episodio, valgono ancora di più.

A proposito di “equo compenso“, l’OICE ha sempre posto molta attenzione nell’ambito locale: da più di 20 anni monitora distorsioni nei comportamenti delle stazioni appaltanti, fino all’ultimo caso di Catanzaro e sentenza 4614 del Consiglio di stato, “padre” e “madre” del caso Solarino. Sono stati proposti due emendamenti al codice degli appalti, accolti dal decreto correttivo, che vietano di usare sponsorizzazioni e rimborsi spese come corrispettivi e impediscono di subordinare il pagamento al finanziamento dell’opera.

È importante che il decreto fiscale riconosca il principio dell’equo compenso per tutelare i professionisti, gli studi e le società che ogni giorno operano fra mille difficoltà. Dopo Solarino e dopo il NO dell’Antitrust all’equo compenso per tutti i professionisti, servirà ribadire con ancora più forza sull’attuazione del principio in ogni ambito, a partire prima di tutto da quello pubblico, dove è necessario individuare meccanismi efficaci per mantenere l’equo compenso. La manifestazione si terrà il 30 novembre a Roma, al Teatro Brancaccio.

Articolo Equo compenso, il 30 novembre confermata la manifestazione di Ediltecnico.

Source: Ediltecnico.it

Manovra 2018: Sismabonus, sale il tetto di spesa per i capannoni

Il ministero delle Infrastrutture sta tentando di risolvere, nella Legge di Bilancio 2018 in discussione al Senato, i limiti di spesa per la messa in sicurezza dei capannoni nel Sismabonus. La proposta di modifica è in fase di definizione.

Nella Legge di Bilancio 2017 era stato posto il limite di 96mila euro per unità immobiliare alle spese da portare in detrazione. Ma la norma, essendo stata scritta per i condomini, in cui è chiara la definizione di unità immobiliare, applicata ai capannoni non è chiarissima. Un capannone, nella Legge di Bilancio 2017, risulta un’unità immobiliare singola e, come tale, deve sottostare al limite unico di 96mila euro. Un svantaggio enorme per strutture che misurano anche migliaia di metri quadrati, sulle quali per la messa in sicurezza sarebbe necessario spendere molti più soldi.

Sismabonus per i capannoni: le proposte

La novità dovrebbe passare dalla Legge di Bilancio 2018 (quando verrà approvata?). La proposta giusta sembrava essere quella di un tetto di spesa modulare, che cresce con l’aumentare dei metri quadri, 96mila euro ogni 150, 200 o 300 metri quadri. Questa impostazione, però, discrimina il residenziale rispetto agli edifici produttivi. Anche per le abitazioni comuni, infatti, il tetto è unico.

Una seconda proposta era quella di cambiare lo schema e individuare un nuovo limite per i capannoni industriali: 480mila euro. Questo schema è stato bloccato subito perché potenzialmente troppo costoso.

Nelle ultime ore si sta ragionando su un limite tra i 200mila e i 300mila euro. Di sicuro, il tetto per il Sismabonus e messa in sicurezza antisismica dei capannoni sarà alzato.

Manovra di Bilancio 2018: e le disgnosi sismiche?

Non sarà risolto il problema delle diagnosi sismiche. Per ora, la diagnosi viene scontata solo se agganciata alla fase di cantiere: non c’è detrazione se si effettua la certificazione sismica dell’edificio senza effettuare un successivo intervento. Questa limitazione non sarà superata nella Legge di Bilancio 2018: incentivare le sole diagnosi costerebbe troppo.

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Sisma Bonus: prontuario tecnico e fiscale

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Il prontuario è uno strumento operativo a supporto del tecnico per avere sotto mano tutte le informazioni tecniche e fiscali relative alla valutazione del danno sismico e alla recente normativa, introdotta dalla legge di stabilità 2017 relativa al Sisma Bonus: il pacchetto di…


Articolo Manovra 2018: Sismabonus, sale il tetto di spesa per i capannoni di Ediltecnico.

Source: Ediltecnico.it

L’equo compenso è contrario ai principi della concorrenza

La norma introdotta dal Senato nel decreto fiscale sarebbe in contrasto con i principi della concorrenza e con i processi di liberalizzazione e l’introduzione nel decreto fiscale dell’equo compenso per tutte le professioni ostacola il processo competitivo e vanifica anche le riforme pro-concorrenziali introdotte di recente

Lo sostiene l’Antitrust in una segnalazione pubblicata sul Bollettino settimanale n. 45 di oggi. Qui puoi scaricare il bollettino dell’AGCOM sull’equo compenso. Eccone i passaggi salienti.

Equo compenso: perchè è contro la libera concorrenza?

L’art. 19 quaterdecies del ddl citato introduce, per tutte le professioni, una disciplina delle clausole vessatorie ulteriore sia rispetto a quella già prevista dal codice civile agli art. 1341 e 1342, sia rispetto a quella introdotta dalla legge 22 maggio 2017, n. 81 (Jobs Act).

La disciplina in questione introduce il principio generale per cui le clausole contrattuali tra professionisti e i clienti che fissino un compenso a livello inferiore dei valori previsti nei parametri individuati dai decreti ministeriali sarebbero da considerare vessatorie. Inoltre, è altamente improbabile che i clienti accettino la fissazione di un compenso a livelli inferiori assumendosi, così, il rischio di vedersi contestare in corso d’opera o anche successivamente il mancato rispetto del principio dell’equità.

In definitiva, tramite la disposizione in esame viene sottratta alla libera contrattazione tra le parti la determinazione del compenso dei professionisti (ancorché solo con riferimento a determinate categorie di clienti). L’articolo, che tra l’altro ripresenta alcune disposizioni già inserite in Disegni di legge presentati alla Camera e al Senato, si pone, nel suo complesso, in contrasto con consolidati principi posti a tutela della concorrenza.

Secondo i consolidati principi antitrust nazionali e comunitari, infatti, le tariffe professionali fisse e minime costituiscono una grave restrizione della concorrenza, in quanto impediscono ai professionisti di adottare comportamenti economici indipendenti e, quindi, di utilizzare il più importante strumento concorrenziale, ossia il prezzo della prestazione.

In quest’ottica, l’effettiva presenza di una concorrenza di prezzo nei servizi professionali non può essere collegata a una dequalificazione della professione, giacché, come più volte ricordato dall’Autorità, è invece la sicurezza offerta dalla protezione di una tariffa fissa o minima a disincentivare l’erogazione di una prestazione adeguata e a garantire ai professionisti già affermati sul mercato di godere di una rendita di posizione determinando la fuoriuscita dal mercato di colleghi più giovani in grado di offrire, all’inizio, un prezzo più basso.

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Source: Ediltecnico.it

Integrazione tra edificio e impianti: il seminario con i crediti formativi

Mercoledì 29 novembre Nice S.p.A., gruppo di riferimento internazionale  nell’Home e Building Automation, e Fujitsu climatizzatori, in collaborazione con Maggioli Editore, l’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti P.P.C della provincia di Treviso, promuoveranno due seminari  dedicati ad architetti, impiantisti e ingegneri sul tema “Integrazione in architettura. Scenari e Visioni”  e “Integrazione edificio-impianto” presso TheNicePlace a Oderzo.

La giornata si articolerà in due momenti: al mattino si terrà un talk ispirazionale volto ad indagare i diversi aspetti dell’integrazione in architettura, con particolare attenzione alla relazione tra l’edificio e l’ambiente, i diversi operatori del processo edilizio e le tecnologie per il comfort e la gestione all’interno dell’edificio; nel pomeriggio, si svolgerà un workshop orientato a far collaborare sin dalla fase ideativa operatori del processo che, ancora oggi, tendono a lavorare in maniera sequenziale e non integrata, facendo comprendere l’intima relazione tra il sistema impiantistico e la tipologia costruttiva e funzionale dell’edificio.

Come iscriversi

Saranno tre i relatori di assoluto rilievo nel panorama italiano che prenderanno parte all’intero evento: l’innovation designer Giorgio Di Tullio, l’architetto Chiara Tonelli e l’ingegnere Michele Vio. L’evento formativo, riconosciuto e accreditato presso l’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri di Treviso,  darà diritto a:

3 CFP per il seminario aperto del mattino, clicca qui per informazioni e per iscrivertiscarica la locandina
4 CFP per il workshop a pagamento e a numero chiuso, del pomeriggio, clicca qui per effettuare la registrazionescarica la locandina

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